Droni: faccciamo chiarezza sugli attestati di pilota UAS

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Come già ampiamente discusso, per la guida di un drone superiore ai 249g e/o per superare determinate limitazioni, le norme nazionali ed europee regolamentate dall’EASA (European Union Aviation Safety Agency) obbligano all’ottenimento di appositi attestati di pilota UAS.

Innanzitutto è bene chiarire che non esiste più una distinzione tra utilizzo hobbistico e utilizzo professionale, cosa che avveniva in passato con le sole norme ENAC.

Ciò che attualmente identifica limiti e licenze sono il tipo di operazioni che si intente svolgere con il drone ed il peso dello stesso (MTON).

Tipo di operazioni

Si tratta della prima macro categorizzazione. Le operazioni si differenziano in base al rischio potenziale del drone su persone e cose.

Le 3 categorie per tipo di operazioni sono:

  • Open
  • Specific
  • Certified

Categoria Open

  • Peso massimo del drone: 25 kg (MTON – Maxium Take-Off Mass)
  • Tipologia di volo: solo VLOS (entro la linea visuale del pilota)
  • Altezza massima di volo: 120 metri
  • Obbligo marchio CE

La categoria Open si suddivide a sua volta i 3 sottocategorie:

  • A1: sopra alle persone (pilota escluso)
  • A2: vicino alle persone
  • A3: lontano dalle persone

Esiste inoltre una categorizzazione anche per quanto riguarda le categorie di peso:

  • C0: MTOM < 250 g
  • C1: MTOM < 900 g
  • C2: MTOM < 4 kg
  • C3: MTOM < 25 kg

Requisiti necessari:
Nessun attestato per droni con peso inferiore ai 250 grammi con marchiatura CE, A1 + A3 e/o A2 per tutti gli altri.

Categoria Specific

La differenza tra la categoria Open e Specific è definita dal livello di rischio a cui un’operazione è soggetta. Molte operazioni possono ricadere in questa categoria.

Se ad esempio hai un drone non marchiato CE, superiore ai 25Kg o vuoi volare in BVLOS (oltre la linea visuale del pilota) , tali operazioni rientrano nella categoria Specific.

Un operatore che intende operare in questa categoria deve coprire dei livelli minimi di sicurezza, ovvero deve fare in modo che il rischio di collidere con persone e cose sia ridotto al minimo. Nella categoria Open, questo rischio è mantenuto a livelli accettabili grazie al rispetto delle regole ferree previste dalla categoria.

Nella categoria Specific invece, queste regole non esistono e l’operatore ha molta libertà di volo (Volare su assembramenti, zone urbane o senza avere il contatto visivo con il drone), di conseguenza, è responsabilità dell’operatore mantenere il rischio della missione a livelli accettabili. 

Requisiti necessari:

Per questa categoria è innanzitutto obbligatorio essere in possesso dell’attestato A2.
L’operatore può effettuare la missione solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione dell’autorità competente ed assicurare i livelli minimi di sicurezza in uno dei seguenti modi:

  1. Utilizzando processo SORA
  2. Utilizzando dei risk assessment predefiniti (PDRA)
  3. Utilizzando uno scenario standard
  4. Utilizzando la certificazione LUC

Leggi gli articoli Pilotare droni nella categoria Specific e Volare in categoria Specific: come ottenere l’abilitazione per approfondire l’argomento.

Categoria Certified

Nella categoria Certified, infine, rientrano le operazioni ad alto rischio e/o con l’impegno di spazi aerei ampi ed eventualmente trafficati. Possono costituire un esempio di queste operazioni il trasporto di persone o merci pericolose, o le operazioni con droni che volano sopra assembramenti di persone. In questo caso sono richieste varie certificazioni: per l’aeromobile, l’operatore e il pilota.

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