Pilotare droni nella categoria Specific

drone

Per tutte quelle operazioni non riconducibili all’interno della categoria Open, come per esempio volale in BVLOS, ad un’altezza maggiore di 120 metri, sorvolare assembramenti di persone o centri urbani ed avere un drone con peso al decollo maggiore di 25 kg, sono considerate operazioni in categoria Specific. La differenza tra la categoria Open e Specific è definita dal livello di rischio a cui un’operazione è soggetta.

L’operatore che intende operare in questa categoria deve innanzitutto avere i requisiti richiesti e garantire dei livelli minimi di sicurezza, ovvero deve fare in modo che il rischio di collidere con persone e cose sia ridotto al minimo. A differenza della categoria Open, nella categoria Specific vengono meno le regole ferree e l’operatore ha molta più libertà operativa (volare su assembramenti, zone urbane o senza avere il contatto visivo con il drone), di conseguenza, è responsabilità dell’operatore mantenere il rischio della missione a livelli accettabili. 

L’operatore può effettuare una missione Specific solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione dell’autorità competente, con poche eccezioni che vedremo successivamente.

Un operatore che intende volare nella categoria Specific ha quattro opzioni per assicurare i livelli minimi di sicurezza:

  1. Utilizzando processo SORA
  2. Utilizzando uno scenario standard (STS)
  3. Utilizzando dei risk assessment predefiniti (PDRA)
  4. Utilizzando la certificazione LUC

Il processo SORA (Specific Operation Risk Assessment)

Si tratta di un processo sviluppato da un forum internazionale formato da differenti esperti in materia di sicurezza ed analisi dei rischi. Il nome di questa organizzazione è JARUS (Joint Authorities for Rulemaking on Unmanned Systems).

Il processo ha come obiettivo quello di definire i rischi legati alla missione, in relazione al tipo di drone ed alla zona di volo. Definiti i rischi, SORA ci indica quali sono i requisiti minimi di sicurezza che un operatore deve avere per condurre la missione in maniera sicura. Una volta completata la redazione del SORA, il tutto deve essere inviato all’ autorità competente per l’approvazione.

Scenari standard (STS)

La creazione di una valutazione del rischio con SORA può essere un processo complicato. Per facilitare la vita degli operatori che intendono volare in questa categoria, l’UE ha predisposto due scenari standard che mantengono un basso livello di rischio.

L’operatore dichiara all’autorità competente l’adempimento agli scenari e alle loro regole mediante una dichiarazione di conformità, non è necessario pertanto attendere l’approvazione dell’autorità competente come avviene, invece, per il processo SORA.

Il pilota remoto che intende operare utilizzando gli scenari standard deve possedere la licenza per operare in categoria Open (A1+A3, A2) più un esame di pratica e certificati aggiuntivi definiti dall’autorità competente o da un ente delegato dall’autorità competente.

Risk assessment predefiniti (PDRA)

Mentre gli scenari standard sono applicabili solo per operazioni più “semplici” e con un basso livello di rischio, le attività degli operatori per operazioni più complesse e con un rischio maggiore necessitano di una valutazione dei rischi più accurata. EASA definisce degli scenari dove il risk assessment è già stato fatto e l’operatore deve solamente applicarli. Anche in questo caso, come per il processo SORA, l’operatore deve chiedere l’autorizzazione all’autorità competente.

Certificazione LUC

L’operatore può dimostrare che la sua organizzazione rispetta i requisiti dell’SMS (Safety Management System). Ovvero la possibilità di fare valutazioni di rischio indipendenti e che rispettano determinati requisiti internazionali (ICAO ed EASA). Una volta che l’autorità competente riconosce che l’organizzazione rispetta questi requisiti, l’operatore acquisisce i seguenti privilegi:

  • Operare in scenari standard senza dichiararlo
  • Operare in PDRA senza approvazione
  • Condurre il processo SORA e le operazioni ad esso legate senza autorizzazione

Come presentare domanda all’autorità competente

In Italia, l’autorità competente in materia è l’ENAC. E’ possibile inoltrare la domanda via PEC compilando il modello messo a disposizione dall’ENAC: Domanda di autorizzazione operazioni UAS in categoria Specific

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